La cardiomiopatia dilatativa indica una condizione patologica in cui i due ventricoli del cuore sono dilatati oltre la norma. Incapaci di pompare una quantità di sangue ottimale si genera una insufficienza cardiaca.
Alla base di questa disfunzione, che può svilupparsi a qualsiasi età ma colpisce prevalentemente al di sotto dei 50 anni, ci possono essere cause genetiche (25-30% dei casi), infezioni virali o batteriche, ma anche alcuni disturbi ormonali cronici non adeguatamente controllati, come il diabete mellito o malattie tiroidee. Altre cause molto più rare possono essere l’artrite reumatoide, il lupus erimatoso o la sclerosi sistemica.
SINTOMI
I sintomi più tipici sono rappresentati dalla facile affaticabilità e dalla difficoltà di respirazione sotto sforzo (dispnea da sforzo). Qualora all'origine della malattia ci fosse un infezione è possibile che appaia una febbre e uno stato simil influenzale.
DIAGNOSI
La diagnosi viene effettuata in relazione ai sintomi, ad un esame medico specialistico e confermata da approfondimenti diagnostici come l’ecocardiogramma, la risonanza magnetica cardiaca fino alla biopsia del muscolo cardiaco.
In caso di sospetta infezione saranno anche svolte analisi per determinare l’origine della stessa, mentre in caso di sospetta origine genetica verranno effettuati analisi genetiche anche sui familiari del paziente.
TRATTAMENTI
Al momento i trattamenti d’elezione sono rappresentati dal vasto spettro di farmaci utilizzati per l’insufficienza cardiaca e nella prevenzione di aritmie.
È possibile che sia utilizzato anche un pacemaker o, nei casi estremi, che sia richiesto un trapianto cardiaco.
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