L’artrite idiopatica giovanile (AIG) è una malattia reumatica pediatrica la cui origine non è ancora conosciuta. Non esiste una cura definitiva ma diversi farmaci aiutano a contenere la progressione della malattia e la ricerca si sta concentrando sullo studio delle migliori combinazioni e strategie per sfruttare al massimo le loro capacità terapeutiche. Per fare una panoramica sul presente e il futuro di queste terapie abbiamo intervistato Alessandro Consolaro, pediatra reumatologo e ricercatore presso l’Istituto Giannina Gaslini di Genova.
“L’artrite idiopatica giovanile è una patologia che si presenta in età pediatrica e in Italia colpisce circa 50 bambini e ragazzi su 100.000. La causa è sconosciuta ma le caratteristiche cliniche molto eterogenee ci permettono di classificarla in sette forme diverse.” ci spiega Consolaro “Grazie ha uno studio che ha coinvolto più di 9000 bambini nei centri clinici della rete PRINTO (Paediatric Rheumatology International Trials Organisation), una rete che riunisce più di 50 paesi in tutto il mondo e che ha la sua sede al Gaslini, abbiamo visto che esiste una grande variabilità di distribuzione geografica delle diverse forme di artrite idiopatica giovanile. In Italia, la forma più frequente (circa il 50% dei casi) è quella oligoarticolare e tende a comparire in bambini molto piccoli, in media intorno ai 2/3 anni. In circa il 25% dei casi si accompagna a manifestazioni infiammatorie a livello oculare (iridociclite)”.
La terapia convenzionale dell’artrite idiopatica giovanile
Fino al 2006, l’artrite idiopatica giovanile veniva trattata con farmaci off-label (fuori indicazione) che erano stati studiati solo sugli adulti. In sostanza i pediatri somministravano i farmaci secondo la propria esperienza clinica senza però avere a disposizioni studi e indicazioni che confermassero la sicurezza e l’efficacia della loro scelta. Era, all'epoca, difficile condurre sperimentazioni cliniche principalmente a causa della mancanza di interesse da parte delle case farmaceutiche nell’investire nel limitato e poco remunerativo mercato pediatrico. Per ovviare a questo problema nel 2006 l’Unione Europea ha introdotto una legislazione specifica (Regolamento UE 1901/2006) che regola la ricerca e lo sviluppo dei farmaci pediatrici. Negli ultimi anni, dopo le sperimentazioni cliniche necessarie, molti dei farmaci che prima venivano somministrati off-label sono finalmente disponibili anche in pediatria e rendono possibile, nella maggior parte dei casi, un trattamento efficace dell’artrite idiopatica giovanile.
“Il concetto importante per quanto riguarda la terapia dell’artrite idiopatica giovanile è che con la giusta combinazione di farmaci e le giuste tempistiche di somministrazione si può ottenere la remissione completa, limitando così i danni che l’infiammazione può causare alle articolazioni. È fondamentale utilizzare i cosiddetti farmaci DMARTS (Disease-modifying antirheumatic drugs) perché non sono solo antiinfiammatori ma sono in grado di modificare la progressione della malattia. I FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei), invece, non limitano il danno alle articolazioni e dovrebbero quindi essere limitati solo al periodo pre-diagnosi per alleviare i sintomi”.
I DMARTs che vengono utilizzati nella terapia convenzionale per l’AIG non sono famaci nuovi. Sono farmaci approvati già da molti anni per l’adulto e che solo da poco tempo sono entrati anche nella normale pratica clinica pediatrica. Tra i più usati ci sono i cortisonici che vengono infiltrati direttamente nelle articolazioni infiammate, il metotrexato e i farmaci biologici come anakinra (anti-interleuchina 1), tocilizumab (anti-interleuchina 6) ed etanercept (anti-TNF). Quello che è nuovo, è l’approccio terapeutico.
“Si è capito che, in molti casi, intervenire precocemente con il giusto farmaco aumenta il successo terapeutico permettendo ai bambini e ai ragazzi di raggiungere la remissione completa e vivere la loro vita privi di sintomi e di danni permanenti.”
Questi farmaci non sono, però, privi di effetti collaterali e problemi di gestione, considerando anche l’età dei pazienti: i corticosteroidi, per esempio, non si possono utilizzare a lungo perché possono influire in modo negativo sulla crescita delle ossa, il metotrexato può causare nausea e per i farmaci biologici possono insorgere difficolta di adesione alla terapia visto che la maggior parte di essi deve essere iniettata per via sottocutanea o intravenosa (alcuni solo in ambiente ospedaliero) e richiedono quindi un importante impegno delle famiglie e dei piccoli pazienti.
“Nella terapia convenzionale, tenendo conto della gravità dell’artrite, si segue una strategia terapeutica step-up ovvero si parte con farmaci più semplici, meno aggressivi e meno costosi, per aumentare via via l’aggressività della terapia se i sintomi non migliorano. La terapia viene poi continuata fino a un anno dopo aver raggiunto la remissione completa.”
Nel caso la malattia non migliori ci si rivolge a farmaci o strategie terapeutiche sperimentali.
Nuove strategie terapeutiche e farmaci in studio
La ricerca nell’ambito dell’artrite idiopatica giovanile si sta concentrando non solo sulla sperimentazione di nuovi farmaci ma anche su nuove strategie terapeutiche.
“Lo studio STAR attivo in 24 centri pediatrici italiani, per esempio, ha lo scopo di confrontare l’efficacia di due strategie terapeutiche diverse: la prima, chiamata treat-to-target,è simile alla strategia step-up ma l’incremento dell’aggressività della terapia viene fatta con tempistiche e modalità ben programmate; la seconda strategia invece prevede la somministrazione della massima terapia possibile fin dall’inizio della malattia. Lo scopo è quello di verificare se un trattamento precoce molto potente è più efficace nel mandare in remissione la malattia rispetto a quello che prevede l’aumento graduale dell’aggressività terapeutica.”
Oltre alle molecole già efficaci e approvate per l’età pediatrica, sono allo studio diversi nuovi farmaci che potrebbero aumentare le possibilità terapeutiche soprattutto per quei bambini che non rispondono alle terapie convenzionali.
“Tra questi, i più promettenti sono i farmaci della classe dei JAK inibitori come tofacitinib. Sono inibitori di uno dei meccanismi infiammatori che favoriscono l’insorgere dei sintomi dell’artrite idiopatica giovanile ma quello che li rende particolarmente promettenti non è solo la loro efficacia ma anche la via di somministrazione orale. Attualmente, tutti i farmaci utilizzati devono essere iniettati per via sottocutanea o intravenosa, cosa che rende la gestione della terapia complicata vista la giovane età dei pazienti.”
Altri farmaci allo studio sono gli inibitori dell’interleuchina 11 (IL-17), altra molecola coinvolta nell’infiammazione, come il sekukinumab.
“Quello che è importante da ricordare è che la terapia adeguata è di grande impatto sul decorso dell’artrite idiopatica giovanile. Abbiamo, e avremo sempre di più, un grande armamentario di farmaci che sono in grado di mandare in remissione la malattia e che giovano di conseguenza sulla qualità di vita del paziente. È quindi essenziale cambiare velocemente i farmaci che non danno risultati e, se possibile, rivolgersi ai centri clinici specializzati che hanno una più grande esperienza nella gestione della malattia.”
LISTA DEI CENTRI CLINICI SPECIALIZZATI
Ancona
Bari
Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII - Azienda Ospedaliero-Universitaria Consorziale-Policlinico
Bologna
Azienda Ospedaliero-Universitaria S.Orsola-Malpighi
Brescia
Clinica Pediatrica dell'Universita' di Brescia, Spedali Civili
Catania
Azienda Policlinico Università di Catania
Catanzaro
Azienda Ospedaliera di Catanzaro "Pugliese Ciaccio"
Chieti
Ospedale Policlinico - Universita' degli studi di Chieti
Firenze
Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer
Genova
IRCCS Istituto Giannina Gaslini
EULAR Centre of Excellence in Rheumatology 2008-2018
Lecce
P.O. "Vito Fazzi"
Messina
Azienda Ospedaliera Universitaria Gaetano Martino Messina
Milan
Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico
Milano
Istituto Gaetano Pini
Napoli
Seconda Universita' degli Studi di Napoli
Napoli
Pediatrico Santobono-Pausilipon
Napoli
Universita' di Napoli Federico II
Padova
Azienda Ospedaliera di Padova
Palermo
Ospedale dei Bambini
Pisa
Ospedale Santa Chiara, Università di Pisa
Ravenna
Ospedale S. Maria delle Croci
Reggio Emilia
Arcispedale Santa Maria Nuova Reggio Emilia
Rivoli, Torino
Ospedale degli Infermi di Rivoli
Roma
Università Cattolica Sacro Cuore
Roma
Ospedale S Eugenio
Roma
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Scafati (SA)
Ospedale M. Scarlato
Torino
Clinica Pediatrica Universita' di Torino